Donata Scannavini - Scrittrice

Biografia

Donata Scannavini

Sono Donata Scannavini, nata nel 1967 e nonostante la disabilità motoria sono diventata moglie e madre.

Ho una laurea in Pedagogia e ho collaborato con diverse realtà del no profit milanese; attualmente sono presidente dell'associazione Amalo - Auto Mutuo Aiuto Lombardia.

Ho sempre amato la lettura e la scrittura e, dopo aver fatto diversi lavori compilativi, ho voluto sperimentarmi nella scrittura di romanzi gialli.

L'ispirazione iniziale me l'hanno data le bellissime valli bergamasche, in particolare la Val Seriana, dove da anni trascorro le mie vacanze.

Perché non movimentare un po' le tranquille vacanze dei campeggiatori di un campeggio della valle?
È nato così il primo romanzo, Una vacanza pericolosa, che, come tutti i gialli che si rispettino, ha il suo commissario.

Ernesto Brambilla infatti è il commissario di Clusone, montanaro DOC, un po' burbero ma profondamente onesto e leale, che per la prima volta nella sua carriera si trova a dover affrontare un caso molto difficile e pericoloso.

Sono diverse le difficoltà che Brambilla deve affrontare e più di una volta è tentato di mollare tutto, passando il caso ad altri. La posta in gioco è troppo alta, Ernesto non può giocare con la vita altrui; va avanti contro tutti e tutto e alla fine...

Chiusa questa difficile parentesi, il commissario sogna di tornare alla routine di tutti giorni. Cosa c'è di più bello che vigilare sulla sicurezza e tranquillità dei propri concittadini, senza dover affrontare eccessive difficoltà e pericoli? Non la pensano così i suoi superiori che sono rimasti favorevolmente impressionati del modo con cui ha condotto l'indagine. Il commissario Brambilla merita proprio una promozione!

È così che viene posto a capo del Commissariato Fatebenefratelli di Milano. Una condanna, altro che promozione; Ernesto vorrebbe scappare ma non può. È un uomo di legge e deve obbedire.

Così si apre Paura a Milano, il mio secondo romanzo, con Brambilla impegnato a far luce su un grosso giro di droga. Quello che Ernesto non sa e che non può immaginare è che il peggio deve ancora accadere.

È infatti una fredda mattina di dicembre, quando viene segnalato il ritrovamento di un cadavere in via Valtellina. Le condizioni della vittima lasciano pochi dubbi sul fatto che si tratti di omicidio. Si potrebbe pensare però a una banale rapina finita male. Tutto sembrerebbe avvalorare questa ipotesi ma alla prima vittima se ne aggiunge una seconda e una terza. Stesso modus operandi dell'assassino che però non sottrae nulla alle ultime due vittime.

Cosa accomuna queste persone? L'assassino sceglie casualmente le sue vittime? Difficile crederlo!
Con estrema fatica Brambilla riesce a individuare la pista giusta, che però si rivela molto difficile da percorrere. Stanco e demoralizzato, Ernesto per la prima volta nella sua vita cede alla passione e commette ciò di cui si pentirà amaramente.

Riuscirà comunque a fermare quella mano assassina, prima che commetta altri crimini?

Troppo vicino alla verità, è la terza indagine del commissario Brambilla.

Un morto ammazzato in una via del centro a Milano; i primi indizi raccolti dal commissario Brambilla e dalla sua squadra porterebbero a pensare al pi% classico dei delitti passionali. Niente di più lontano dal vero: gli investigatori dovranno indagare su e giù la nostra penisola e anche al di fuori di essa, per annodare i fili di un’intricatissima vicenda.

La domanda delle domande resta comunque sempre la stessa: sarà questa l'ultima avventura del commissario Ernesto Brambilla?

Per contattarmi scrivi a info@donatascannavini.it

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